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Donne della Bibbia. Cosa possiamo imparare da loro?

Donne della Bibbia. Cosa possiamo imparare da loro?

La risposta della Bibbia

 Nella Bibbia sono menzionate diverse donne la cui storia ha molto da insegnarci (Romani 15:4; 2 Timoteo 3:16, 17). Questo articolo ne fa una breve carrellata. Molte di loro sono ottimi esempi da imitare, mentre altre rappresentano esempi negativi da non seguire (1 Corinti 10:11; Ebrei 6:12).

  Abigail

 Chi era Abigail? Era la moglie di Nabal, un uomo ricco ma rude. Era una donna saggia e umile, bella non solo per il suo aspetto ma anche per le sue qualità interiori (1 Samuele 25:3).

 Cosa sappiamo di lei? Abigail agì con saggezza e discernimento per evitare una tragedia. Lei e Nabal vivevano nella regione in cui Davide, che sarebbe poi diventato re d’Israele, si era rifugiato mentre era fuggiasco. Durante la loro permanenza lì, Davide e i suoi uomini protessero il gregge di Nabal dai predoni. Ma quando dei messaggeri inviati da Davide andarono da Nabal a chiedergli del cibo, questi glielo negò con insolenza. Davide andò su tutte le furie: partì con i suoi uomini per uccidere Nabal e tutti i maschi della sua casa (1 Samuele 25:10-12, 22).

 Abigail agì tempestivamente quando venne a sapere ciò che aveva fatto il marito. Diede ai suoi servitori delle provviste di cibo da portare a Davide e ai suoi uomini, e poi lei stessa li seguì per andare a implorare la misericordia di Davide (1 Samuele 25:14-19, 24-31). Quando ebbe visto il suo dono, osservato la sua umiltà e ascoltato il suo saggio consiglio, Davide riconobbe che Dio si stava servendo di lei per sventare una tragedia (1 Samuele 25:32, 33). Dopo non molto, Nabal morì e Abigail diventò moglie di Davide (1 Samuele 25:37-41).

 Cosa impariamo da Abigail? Anche se bella e ricca, Abigail aveva un concetto equilibrato di sé. Per mantenere la pace, fu disposta a scusarsi per degli errori che non aveva commesso. Affrontò una situazione tesa rimanendo calma, e agì con tatto, coraggio e acume.

  Anna

 Chi era Anna? Era la moglie di Elcana e la madre di Samuele, che diventò un noto profeta dell’antico Israele (1 Samuele 1:1, 2, 4-7).

 Cosa sappiamo di lei? Anna non aveva figli sebbene fosse sposata da molto tempo; per questo cercava conforto in Dio. Suo marito aveva anche un’altra moglie, Peninna, e da lei aveva avuto dei figli. Peninna derideva in modo sprezzante Anna, ma Anna pregava Dio per ricevere conforto. Fece un voto a Dio, promettendogli che, se le avesse concesso di avere un figlio maschio, lei gli avrebbe dato il bambino perché servisse presso il tabernacolo, tenda trasportabile usata dagli israeliti per l’adorazione (1 Samuele 1:11).

 Dio esaudì la preghiera di Anna, che diede alla luce un figlio, Samuele. Anna mantenne la sua promessa e portò Samuele al tabernacolo quando era ancora un bambino (1 Samuele 1:27, 28). Ogni anno gli faceva un manto senza maniche e glielo portava. Col tempo Dio benedisse Anna con altri cinque figli: tre maschi e due femmine (1 Samuele 2:18-21).

 Cosa impariamo da Anna? Le sentite preghiere aiutarono Anna ad affrontare le difficoltà. La sua preghiera di ringraziamento riportata in 1 Samuele 2:1-10 fa trasparire la profonda fede che aveva in Dio.

  Dalila

 Chi era Dalila? Era una donna di cui si innamorò Sansone, un giudice israelita (Giudici 16:4, 5).

 Cosa sappiamo di lei? Accettò il denaro che le offrirono i capi filistei perché tradisse Sansone, l’uomo di cui Dio si stava servendo per liberare gli israeliti dalla mano dei filistei. Dato che non riuscivano a tenergli testa a motivo della sua soprannaturale forza fisica (Giudici 13:5), i filistei chiesero aiuto a Dalila.

 Corruppero Dalila perché scoprisse da dove veniva l’incredibile forza di Sansone. Lei accettò il denaro che le fu offerto e, dopo diversi tentativi, riuscì a carpire il segreto di Sansone (Giudici 16:15-17). A quel punto lo rivelò ai filistei, che così furono in grado di catturare e imprigionare Sansone (Giudici 16:18-21).

 Cosa impariamo da Dalila? Dalila è un esempio negativo. Accecata dall’avidità, si comportò in modo sleale ed egoista e agì con l’inganno nei confronti di un servitore di Geova Dio.

  Debora

 Chi era Debora? Era una profetessa a cui il Dio d’Israele, Geova, rivelava la propria volontà riguardo al popolo. Dio si serviva di lei anche per dirimere questioni che sorgevano tra gli israeliti (Giudici 4:4, 5).

 Cosa sappiamo di lei? La profetessa Debora sostenne con coraggio i servitori di Dio. Seguendo le istruzioni divine, mandò a chiamare Barac per dirgli che avrebbe dovuto condurre i soldati israeliti contro gli oppressori cananei (Giudici 4:6, 7). Quando Barac le chiese di andare con lui, Debora non si fece prendere dalla paura ma acconsentì di buon grado (Giudici 4:8, 9).

 Dopo che Dio ebbe concesso una vittoria decisiva agli israeliti, Debora compose almeno una parte del canto che lei e Barac intonarono per ripercorrere quegli avvenimenti. Nel canto Debora menzionò il ruolo che Iael, un’altra donna coraggiosa, aveva avuto nella vittoria sui cananei (Giudici, capitolo 5).

 Cosa impariamo da Debora? Debora era coraggiosa e pronta a fare sacrifici. Incoraggiava gli altri a fare quello che era giusto agli occhi di Dio e non esitava a riconoscere i meriti di chi faceva ciò che era giusto.

  Ester

 Chi era Ester? Era una donna ebrea che il re persiano Assuero scelse come sua regina.

 Cosa sappiamo di lei? La regina Ester sfruttò la posizione che aveva per impedire lo sterminio del suo popolo. Scoprì che era stato emanato un decreto ufficiale in base al quale in un giorno stabilito tutti gli ebrei che vivevano nell’impero persiano dovevano essere uccisi. Questo malvagio complotto era opera di un uomo di nome Aman, il primo ministro (Ester 3:13-15; 4:1, 5). Facendosi aiutare da Mardocheo, un suo cugino più grande, e mettendo a rischio la sua stessa vita, Ester rivelò il complotto al marito, il re Assuero (Ester 4:10-16; 7:1-10). Questi permise a Ester e Mardocheo di emanare un altro decreto che autorizzasse gli ebrei a difendersi. E così gli ebrei si sbarazzarono completamente dei loro nemici (Ester 8:5-11; 9:16, 17).

 Cosa impariamo da Ester? La regina Ester è un grande esempio di coraggio, umiltà e modestia (Salmo 31:24; Filippesi 2:3). Nonostante la sua bellezza e la sua posizione non fu orgogliosa: chiese ad altri aiuto e consigli. Quando si rivolse a suo marito, gli parlò con tatto e rispetto, ma anche con franchezza. In un momento in cui il popolo ebreo era in grave pericolo, Ester rivelò con coraggio che ne faceva parte.

  Eva

 Chi era Eva? Fu la prima donna in assoluto, ed è la prima donna a essere menzionata nella Bibbia.

 Cosa sappiamo di lei? Eva disubbidì a un chiaro comando di Dio. Come suo marito Adamo, Eva era un essere umano perfetto dotato di libero arbitrio e della capacità di coltivare le qualità che ha anche Dio, come amore e saggezza (Genesi 1:27). Eva sapeva che Dio aveva detto ad Adamo che se avessero mangiato il frutto di un certo albero sarebbero morti. Comunque, le fu fatto credere con l’inganno che non sarebbe morta. Anzi, fu indotta a credere che, disubbidendo a Dio, avrebbe avuto una vita ancora migliore. Mangiò quindi il frutto e poi convinse anche il marito a mangiarlo (Genesi 3:1-6; 1 Timoteo 2:14).

 Cosa impariamo da Eva? Eva è un esempio negativo che ci ricorda quanto sia pericoloso indugiare su desideri sbagliati. Nonostante il chiaro comando di Dio, alimentò l’irresistibile brama di prendere qualcosa che non le apparteneva (Genesi 3:6; 1 Giovanni 2:16).

  Iael

 Chi era Iael? Era la moglie di Heber, un non israelita. Iael si schierò coraggiosamente dalla parte del popolo di Dio.

 Cosa sappiamo di lei? Iael agì in modo deciso quando Sisera, comandante dell’esercito cananeo, arrivò nel suo accampamento. Sisera aveva perso la battaglia contro Israele ed era ora in cerca di un luogo in cui rifugiarsi. Iael lo invitò nella sua tenda perché potesse nascondersi e riposarsi. Mentre Sisera dormiva, Iael lo uccise (Giudici 4:17-21).

 Quello che fece Iael adempì una profezia pronunciata da Debora: “Sarà nelle mani di una donna che Geova consegnerà Sisera” (Giudici 4:9). Per il ruolo che ebbe, di lei si cantò: “Benedetta fra le donne è Iael” (Giudici 5:24).

 Cosa impariamo da Iael? Iael ebbe spirito d’iniziativa e coraggio. La sua storia dimostra che Dio può guidare gli eventi perché le profezie si adempiano.

  Izebel

 Chi era Izebel? Era la moglie di Acab, re d’Israele. Non era israelita e non adorava Geova. Adorava invece una divinità cananea, Baal.

 Cosa sappiamo di lei? La regina Izebel era dispotica, crudele e violenta. Promosse il culto di Baal e l’immoralità sessuale che faceva parte di tale culto. Al tempo stesso, tentò di estirpare l’adorazione del vero Dio, Geova (1 Re 18:4, 13; 19:1-3).

 Pur di soddisfare ogni suo capriccio, Izebel era disposta a mentire e uccidere (1 Re 21:8-16). Come predetto da Dio, morì di una morte violenta e non le fu data sepoltura (1 Re 21:23; 2 Re 9:10, 32-37).

 Cosa impariamo da Izebel? Izebel è un esempio negativo. Non aveva princìpi morali né scrupoli; il suo nome è infatti diventato l’emblema di una donna sfacciata, immorale e senza freni.

  Lea

 Chi era Lea? Era la moglie del patriarca Giacobbe. Anche la sua sorella minore, Rachele, era moglie di Giacobbe (Genesi 29:20-29).

 Cosa sappiamo di lei? Lea era la madre di sei dei figli di Giacobbe (Rut 4:11). Giacobbe voleva sposare Rachele, e non Lea. Comunque il padre delle due ragazze, Labano, fece in modo che Lea prendesse il posto di Rachele. Quando Giacobbe scoprì che era stato ingannato, affrontò Labano. Questi gli disse che da loro non si usava dare in matrimonio la figlia minore prima della maggiore. Una settimana dopo, Giacobbe sposò Rachele (Genesi 29:26-28).

 Giacobbe amava Rachele più di Lea (Genesi 29:30). Per questo Lea, spinta dalla gelosia, si contendeva con la sorella l’amore e le attenzioni di Giacobbe. Dio conosceva i sentimenti di Lea e la benedisse con sette figli: sei maschi e una femmina (Genesi 29:31).

 Cosa impariamo da Lea? Lea ricercò l’aiuto di Dio in preghiera e non lasciò che la sua difficile situazione familiare le impedisse di vedere come Dio la stava sostenendo (Genesi 29:32-35; 30:20). La sua storia fa emergere in modo realistico i lati negativi della poligamia, unione che Dio tollerò per un certo periodo di tempo. Il tipo di matrimonio che Dio approva è quello che lega un solo uomo a una sola donna (Matteo 19:4-6).

  Maria (madre di Gesù)

 Chi era Maria? Era una ragazza ebrea. Concepì il figlio di Dio miracolosamente; per questo, quando diede alla luce Gesù, era ancora vergine.

 Cosa sappiamo di lei? Maria fece umilmente la volontà di Dio. Mentre era fidanzata con Giuseppe le apparve un angelo che le annunciò che sarebbe rimasta incinta e avrebbe dato alla luce il Messia da tanto tempo atteso (Luca 1:26-33). Fu pronta ad accettare quell’incarico. Dopo la nascita di Gesù, Maria e Giuseppe ebbero quattro figli e almeno due figlie. Quindi Maria non rimase vergine (Matteo 13:55, 56). Anche se le fu affidato un privilegio unico, non ricercò e non ricevette onori particolari, né durante il ministero di Gesù né all’interno della congregazione cristiana delle origini.

 Cosa impariamo da Maria? Maria fu una donna devota che accettò volentieri una grande responsabilità. Aveva una notevole conoscenza delle Scritture. A quanto pare, quando pronunciò le parole riportate in Luca 1:46-55, fece riferimento alle Scritture circa 20 volte.

  Maria (sorella di Marta e Lazzaro)

 Chi era Maria? Era una cara amica di Gesù, proprio come suo fratello Lazzaro e sua sorella Marta.

 Cosa sappiamo di lei? Maria mostrò più volte grande apprezzamento per Gesù in quanto Figlio di Dio. Dimostrò di avere fede nel fatto che Gesù avrebbe potuto impedire la morte di suo fratello Lazzaro, ed era tra i presenti quando Gesù lo risuscitò. Sua sorella Marta la criticò quando scelse di ascoltare Gesù invece di aiutarla a sbrigare le faccende. Gesù d’altro canto la lodò perché dava la priorità alle cose spirituali (Luca 10:38-42).

 In un’altra occasione Maria mostrò ospitalità a Gesù in un modo straordinario: gli versò “costoso olio profumato” sulla testa e sui piedi (Matteo 26:6, 7). Alcuni dei presenti la condannarono per quello spreco, ma Gesù la difese e disse: “Dovunque sarà predicata questa buona notizia [del Regno di Dio], in tutto il mondo, anche ciò che questa donna ha fatto sarà menzionato in memoria di lei” (Matteo 24:14; 26:8-13).

 Cosa impariamo da Maria? Maria sviluppò una fede profonda. Mise l’adorazione di Dio al di sopra delle attività della vita quotidiana. E onorò umilmente Gesù, anche quando questo comportò un notevole dispendio economico.

  Maria Maddalena

 Chi era Maria Maddalena? Era una leale seguace di Gesù.

 Cosa sappiamo di lei? Maria Maddalena era tra le donne che viaggiavano al seguito di Gesù e dei suoi discepoli. Mise generosamente a disposizione i suoi beni per prendersi cura delle loro necessità (Luca 8:1-3). Seguì Gesù fino alla fine del suo ministero, e gli rimase vicino quando fu messo a morte. Ebbe il privilegio di essere tra i primi che videro Gesù risorto (Giovanni 20:11-18).

 Cosa impariamo da Maria Maddalena? Maria Maddalena sostenne generosamente il ministero di Gesù e rimase una sua devota seguace.

  Marta

 Chi era Marta? Era la sorella di Lazzaro e Maria; i tre vivevano a Betania, un villaggio nei pressi di Gerusalemme.

 Cosa sappiamo di lei? Marta era molto amica di Gesù. E “Gesù voleva bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro” (Giovanni 11:5). Marta era una donna ospitale. Una volta, quando Gesù andò a trovarli, Maria scelse di ascoltare Gesù, mentre Marta sbrigava le faccende. Marta si lamentò perché Maria non la stava aiutando, ma Gesù corresse in modo gentile il suo punto di vista (Luca 10:38-42).

 Quando Lazzaro si ammalò, Marta e sua sorella mandarono a chiamare Gesù, certe che avrebbe potuto guarirlo (Giovanni 11:3, 21). Ma Lazzaro morì. Dalla conversazione che Marta ebbe con Gesù traspare la sua fiducia nella promessa della risurrezione e nella capacità di Gesù di riportare in vita suo fratello (Giovanni 11:20-27).

 Cosa impariamo da Marta? Marta era molto ospitale. Accettava di buon grado i consigli. Parlava apertamente dei suoi sentimenti e della sua fede.

  •  Per scoprire di più su Marta, leggi anche “Ho creduto”.

  Miriam

 Chi era Miriam? Era la sorella di Mosè e Aronne. È la prima donna definita profetessa nella Bibbia.

 Cosa sappiamo di lei? Essendo una profetessa, trasmetteva ad altri i messaggi di Dio. Aveva un ruolo di primo piano in Israele. Dopo che Dio ebbe distrutto l’esercito egiziano nel Mar Rosso, innalzò insieme agli uomini un canto di vittoria (Esodo 15:1, 20, 21).

 Qualche tempo dopo, evidentemente spinti da orgoglio e gelosia, Miriam e Aronne parlarono in modo critico di Mosè. Ma Dio “ascoltava” e rimproverò sia Miriam che Aronne (Numeri 12:1-9). Poi colpì Miriam con la lebbra, a quanto pare perché era stata lei a muovere per prima quelle critiche. Quando Mosè invocò Dio perché avesse pietà di lei, Dio la guarì. Dopo sette giorni di quarantena, Miriam fu riammessa nell’accampamento d’Israele (Numeri 12:10-15).

 La Bibbia indica che Miriam accettò la disciplina. Secoli dopo, Dio menzionò il privilegio speciale che aveva avuto in Israele quando disse: “Mandai davanti a te Mosè, Aronne e Miriam” (Michea 6:4).

 Cosa impariamo da Miriam? La storia di Miriam rivela che Dio fa attenzione a quello che ogni suo servitore dice ad altri o degli altri. Ci insegna anche che per piacere a Dio dobbiamo evitare orgoglio e gelosia, caratteristiche che potrebbero portarci a dire cose che rovinerebbero la reputazione degli altri.

  Moglie di Lot

 Chi era la moglie di Lot? La Bibbia non ne menziona il nome, ma dice che aveva due figlie e che con la sua famiglia si era stabilita nella città di Sodoma (Genesi 19:1, 15).

 Cosa sappiamo di lei? Disubbidì a un comando di Dio. Dio aveva deciso di distruggere Sodoma e le città vicine a motivo della sfrenata immoralità sessuale che dilagava lì. Spinto dall’amore per il giusto Lot e la sua famiglia, Dio mandò due angeli a portarli in salvo lontano da Sodoma (Genesi 18:20; 19:1, 12, 13).

 Gli angeli dissero a Lot e alla sua famiglia di non guardare indietro perché altrimenti sarebbero morti (Genesi 19:17). Sua moglie però “guardò indietro e diventò una colonna di sale” (Genesi 19:26).

 Cosa impariamo dalla moglie di Lot? La sua storia mette in luce i pericoli che derivano dall’amare così tanto le cose materiali al punto di disubbidire a Dio. Gesù la menzionò come un esempio negativo. Disse: “Ricordate la moglie di Lot” (Luca 17:32).

  Raab

 Chi era Raab? Era una prostituta che viveva nella città cananea di Gerico; diventò una servitrice di Geova Dio.

 Cosa sappiamo di lei? Raab nascose due spie israelite che erano andate a esplorare il paese. Le aiutò perché aveva sentito raccontare come il Dio d’Israele, Geova, aveva liberato il suo popolo dall’Egitto e successivamente lo aveva protetto da un attacco della tribù degli amorrei.

 Raab aiutò le spie e le supplicò perché lei e la sua famiglia fossero risparmiate quando gli israeliti sarebbero andati a distruggere Gerico. Le due spie acconsentirono, ma posero delle condizioni: avrebbe dovuto mantenere il segreto sulla loro missione, avrebbe dovuto legare una corda scarlatta alla finestra perché la sua casa fosse riconoscibile, e lei e la sua famiglia avrebbero dovuto rimanere dentro la sua casa durante l’attacco degli israeliti. Raab eseguì tutte queste indicazioni, e lei e la sua famiglia sopravvissero alla cattura di Gerico da parte degli israeliti.

 In seguito Raab sposò un israelita e diventò antenata del re Davide e di Gesù Cristo (Giosuè 2:1-24; 6:25; Matteo 1:5, 6, 16).

 Cosa impariamo da Raab? La Bibbia menziona Raab come uno straordinario esempio di fede (Ebrei 11:30, 31; Giacomo 2:25). La sua storia insegna che Dio è sia pronto a perdonare che imparziale, e benedice coloro che confidano in lui, a prescindere dai loro trascorsi.

  Rachele

 Chi era Rachele? Era una delle figlie di Labano e la moglie prediletta del patriarca Giacobbe.

 Cosa sappiamo di lei? Rachele sposò Giacobbe e gli diede due figli, che furono tra i capostipiti delle 12 tribù dell’antico Israele. Rachele conobbe quello che sarebbe diventato suo marito mentre badava alle pecore di suo padre (Genesi 29:9, 10). Rispetto alla sua sorella maggiore Lea, Rachele era “molto bella” (Genesi 29:17).

 Giacobbe si innamorò di Rachele e, per poterla sposare, fu disposto a lavorare sette anni per Labano (Genesi 29:18). Labano però lo ingannò facendogli sposare Lea; soltanto in un secondo momento gli permise di sposare Rachele (Genesi 29:25-27).

 Giacobbe amava Rachele e i suoi due figli più di quanto amasse Lea e i suoi figli (Genesi 37:3; 44:20, 27-29). Per questo, c’era rivalità tra le due donne (Genesi 29:30; 30:1, 15).

 Cosa impariamo da Rachele? Rachele sopportò una situazione familiare difficile senza perdere la speranza che Dio avrebbe ascoltato le sue preghiere (Genesi 30:22-24). La sua storia fa emergere le tensioni che la poligamia crea nelle famiglie. Dimostra quanto sia stato saggio Dio a concepire il matrimonio come l’unione di un uomo con una sola moglie (Matteo 19:4-6).

  Rebecca

 Chi era Rebecca? Era moglie di Isacco e madre di due gemelli, Giacobbe ed Esaù.

 Cosa sappiamo di lei? Rebecca fece la volontà di Dio anche quando era difficile. Mentre stava attingendo acqua dal pozzo, un uomo le chiese un sorso d’acqua. Immediatamente Rebecca gli diede da bere e si offrì di abbeverare i suoi cammelli (Genesi 24:15-20). Quell’uomo era un servitore di Abraamo che aveva fatto un lungo viaggio per trovare una moglie per Isacco, figlio del suo padrone (Genesi 24:2-4). Aveva anche pregato Geova di benedire la sua missione. Quando incontrò Rebecca e vide che era laboriosa e ospitale, capì che Dio aveva esaudito la sua preghiera indicandogli che quella era la donna da lui scelta per Isacco (Genesi 24:10-14, 21, 27).

 Quando Rebecca scoprì perché quel servitore era lì, acconsentì a partire con lui per diventare moglie di Isacco (Genesi 24:57-59). In seguito Rebecca ebbe due gemelli. Dio le aveva rivelato che il maggiore, Esaù, avrebbe servito il minore, Giacobbe (Genesi 25:23). Quando Isacco decise di dare a Esaù la benedizione del primogenito, Rebecca, che sapeva qual era la volontà di Dio al riguardo, fece in modo che fosse Giacobbe a ricevere la benedizione (Genesi 27:1-17).

 Cosa impariamo da Rebecca? Rebecca mostrò modestia, laboriosità e ospitalità, qualità che la resero una brava moglie, madre e servitrice del vero Dio.

  Rut

 Chi era Rut? Era una moabita che lasciò la sua terra e i suoi dèi per andare in Israele e adorare Geova.

 Cosa sappiamo di lei? Rut dimostrò di avere grande amore per sua suocera Naomi. Insieme a suo marito e ai suoi due figli, Naomi era andata in Moab per sfuggire a una carestia in Israele. In seguito i suoi figli sposarono due moabite: Rut e Orpa. Ma col tempo il marito di Naomi e i suoi due figli morirono, lasciando vedove le tre donne.

 Naomi decise di tornare in Israele, dove nel frattempo era finito il periodo di siccità, e Rut e Orpa scelsero di andare con lei. A un certo punto Naomi chiese loro di tornare dalle rispettive famiglie: Orpa lo fece (Rut 1:1-6, 15), mentre Rut rimase lealmente al suo fianco. Lei amava Naomi e voleva adorare il suo stesso Dio, Geova (Rut 1:16, 17; 2:11).

 Essendo una nuora leale e una donna molto laboriosa, Rut si fece presto un buon nome nella città di Naomi, Betlemme. Un ricco proprietario terriero di nome Boaz fu molto colpito da Rut e provvide generosamente cibo sia a lei che a Naomi (Rut 2:5-7, 20). Successivamente Boaz sposò Rut, che diventò antenata del re Davide e di Gesù Cristo (Matteo 1:5, 6, 16).

 Cosa impariamo da Rut? Spinta dall’amore per Naomi e per Geova, Rut decise di lasciarsi tutto alle spalle. Fu una donna operosa, devota e leale, anche nei momenti difficili.

  Sara

 Chi era Sara? Era la moglie di Abraamo e la madre di Isacco.

 Cosa sappiamo di lei? Sara fu disposta a lasciare una vita agiata nella ricca città di Ur a motivo della sua fede nelle promesse che Dio aveva fatto a suo marito Abraamo. Dio aveva detto ad Abraamo di lasciare Ur e di andare nel paese di Canaan. Inoltre gli aveva promesso che lo avrebbe benedetto e avrebbe fatto di lui una grande nazione (Genesi 12:1-5). È possibile che a quel tempo Sara avesse circa 60 anni. Da allora Sara e suo marito vissero in tende conducendo una vita nomade.

 Anche se quel tipo di vita la esponeva a diversi pericoli, Sara continuò a sostenere la decisione di Abraamo di ubbidire a Dio (Genesi 12:10, 15). Per diversi anni Sara non ebbe figli, e questo la faceva soffrire molto. Comunque Dio aveva promesso che avrebbe benedetto la discendenza di Abraamo (Genesi 12:7; 13:15; 15:18; 16:1, 2, 15). Aveva poi rivelato che Sara avrebbe dato un figlio ad Abraamo. E infatti Sara diventò madre, dando alla luce un bambino quando aveva passato ormai da tempo l’età in cui si possono avere figli. All’epoca Sara aveva 90 anni, e suo marito 100 (Genesi 17:17; 21:2-5). Diedero al piccolo il nome Isacco.

 Cosa impariamo da Sara? L’esempio di Sara ci insegna che possiamo sempre confidare nel fatto che Dio adempirà le sue promesse, anche quelle apparentemente impossibili da mantenere (Ebrei 11:11). Con il suo esempio, inoltre, Sara insegna alle mogli l’importanza di mostrare rispetto al proprio coniuge (1 Pietro 3:5, 6).

  La sulamita

 Chi era la sulamita? Era una contadinella di bell’aspetto di cui la Bibbia non rivela il nome. È la protagonista del libro biblico chiamato Cantico dei Cantici.

 Cosa sappiamo di lei? La sulamita fu leale al pastorello che amava (Cantico dei Cantici 2:16). La sua straordinaria bellezza catturò l’attenzione del ricco re Salomone, che tentò di conquistarla (Cantico dei Cantici 7:6). Anche se gli altri la incoraggiavano a scegliere Salomone, la sulamita non cedette. Lei amava quell’umile pastore e gli rimase leale (Cantico dei Cantici 3:5; 7:10; 8:6).

 Cosa impariamo dalla sulamita? Aveva un concetto modesto di sé nonostante la sua bellezza e le attenzioni che riceveva. Non lasciò che le pressioni di altri o la prospettiva di diventare ricca e famosa influissero sull’amore che provava per il pastorello. Riuscì a controllare le sue emozioni e rimase moralmente casta.

 Donne della Bibbia in ordine cronologico

  1.  Eva

  2. Diluvio (2370 a.E.V.)

  3.  Sara

  4.  Moglie di Lot

  5.  Rebecca

  6.  Lea

  7.  Rachele

  8. Esodo (1513 a.E.V.)

  9.  Miriam

  10.  Raab

  11.  Rut

  12.  Debora

  13.  Iael

  14.  Dalila

  15.  Anna

  16. Primo re d’Israele (1117 a.E.V.)

  17.  Abigail

  18.  La sulamita

  19.  Izebel

  20.  Ester

  21.  Maria (madre di Gesù)

  22. Battesimo di Gesù (29 E.V.)

  23.  Marta

  24.  Maria (sorella di Marta e Lazzaro)

  25.  Maria Maddalena

  26. Morte di Gesù (33 E.V.)